Inizia oggi la quarta settimana di clausura, e se riguardo indietro dall’inizio di tutta questa situazione, mi viene da sorridere perché in tre settimane ho passato tre fasi di vita completamente diverse. La prima settimana ero piena di vitalità e ottimismo, pronta a mettere a reddito questa situazione per un produttivo lavoro su me stessa, e quindi riapertura del blog, yoga a nastro, pulizia di casa, passeggiate coi cani, meditazione, lettura.
La seconda settimana l’ho passata nel panico, panico da contagio, fra guanti e amuchine, nel terrore del riemergere di cose antiche e terribili, che pensavo superate e mi si ripresentavano a bussare dalla finestra, completamente introiettata nel mio passato e nelle cose più dolorose della mia vita, con l’incubo di perdere tutto il bello della mia vita che mi sono riconquistata negli ultimi tre anni.
Alla terza settimana ho raggiunto il Divino. La scoperta dei miei infiniti limiti e la drammatica presa d’atto dello stato dell’arte, condita dal riemergere di un acufene che non avevo più da un paio di anni e un freddo infame che ci ha tenuti chiusi in casa con noi stessi, a dare la stoccata finale a una situazione psicologica già portata a un livello decisamente interessante e a cui non ero affatto preparata. Perdita totale di un qualsivoglia fuso orario, con annessi soliloqui shakespiriani, maledizioni del creato, Netflix in inglese a manetta, pianti disperati, fame compulsiva, insonnia e svariate bottiglie di vino.
Ieri pomeriggio però mi è successa una cosa bella, mi sono addormentata al sole, nell’erba, sdraiata in mezzo a questo piccolo fazzoletto di giardino che è una delle cose di cui sono più grata nella mia vita. Io non mi addormento mai all’aperto, men che meno al sole… e quando mi sono svegliata, ho pensato che ci sono ancora un’infinità di cose, di me e degli altri, della vita, che penso di conoscere e di cui invece non so nulla. E non so perché, ma questa pennica mi ha rimesso il cervello in quadra.
E se qualcuno aveva pensato, come me, che questa che entra fosse l’ultima settimana di questa storia assurda, può mettersi comodo, c’è tempo per scriverne altre tre o quattro minimo, di favole ai confini dell’universo conosciuto.
Buon lunedì.
Spaghetti verdi alla chitarra, porri e basilico
Ingredienti
Per la pasta:
- 160 g. farina 0
- 40 gr. farina di semola
- 10 gr. alga spirulina in polvere
- 2 uova
- 1 filo d’olio
- 1 pizzico di sale
Per la crema di porri:
- 4 porri ( solo la parte bianca. Potete usare la parte verde per una deliziosa frittata)
- 1 patata piccola
- 1 spicchio di aglio
- Olio evo
- Sale
- Pepe nero
Per l’emusione al basilico:
- 1 mazzetto di basilico, solo le foglie
- Acqua fredda q.b.
- Olio evo q.b.
- Sale
Procedimento
- Mescola molto bene le due farine e la polvere di alga spirulina e ponile su una spianatoia.
- Crea una fontana nella farina, all’interno rompi le uova, aggiungi un filo d’olio e un pizzico di sale.
- Inizia a lavorare le uova con una forchetta, prendendo farina poco per volta dai bordi, senza rompere la fontana.
- Appena tutta la farina è incorporata alle uova, inizia a lavorare la pasta con le mani.
- Lavora la pasta finché non sarà completamente liscia, quindi fai una palla.
- Copri con pellicola e lascia riposare almeno 15 minuti.
- Inizia a lavorare una parte di impasto con la macchina per la pasta, riducendo lo spessore progressivamente fino ad ottenere una striscia di pasta liscia ma ancora spessa (n°2 della mia macchina per la pasta)
- Passa la striscia di pasta al tagliapasta per spaghetti, passali nella semola e ponili ad asciugare brevemente sulla spianatoia ben
- Crea dei nidi di pasta di circa 120 gr. l’uno. In questo modo sarà possibile anche congelarli, su un tagliere, già porzionati, e mantenerli in congelatore in un sacchetto una volta congelati. In questo caso ricordati di prelevarli direttamente dal freezer e farli bollire immediatamente senza scongelare.
- Cuoci gli spaghetti in acqua salata bollente per qualche minuto, quindi scolali e lucidali in padella con olio caldo.
Per la crema di porri:
- Pulisci il porro e affetta finemente solo la parte bianca
- Pulisci e taglia a cubetti una piccola patata, che servirà a legare la crema a fine cottura.
- Dividi a metà uno spicchio d’aglio e fai dorare in una pentola con poco olio.
- Aggiungi porri e patate e fai stufare le verdure per 5 minuti, finchè i porri non avranno dimezzato il volume, quindi aggiungi sale e pepe, e copri a filo con acqua.
- Fai cuocere per circa 20 minuti.
- Passa tutto al minipimer e aggiusta se necessario la consistenza, deve essere cremosa ma on eccessivamente liquida.
Per l’emulsione al basilico.
- Lava le foglie del basilico e mettile in un recipiente alto e stretto.
- Aggiungi 1 parte di olio evo e una di acqua, a coprire.
- Aggiungi sale e pepe.
- Frulla il tutto con il minipimer a velocità massima.
- Puoi congelare l’emulsione in pratici sacchetti da ghiaccio ,per usarla quando vuoi.
Composizione del piatto:
- Poni sul fondo del piatto un mestolo di crema di porri.
- Con l’aiuto di pinza e mestolo, crea un nido di spaghetti e ponilo al centro del piatto.
- Irrora generosamente di emulsione al basilico, aggiungi del pepe fresco appena macinato.