Da piccola sognavo di fare l’archeologa. Nella mia idea di chi sarei stata da grande, che mettevo quotidianamente in scena ogni pomeriggio, la mia vita si divideva fra lunghe campagne di scavo, in abiti kaki e cappellino con visiera, e periodici rientri in facoltà, in tailleur e pila di libri sottobraccio, a tenere lezioni e conferenze. Così entravo in camera, agenda e sussidiari alla mano e rossetto di mia madre sulle labbra, mi mettevo alla scrivania e iniziavo lunge dissertazioni e dettagliate relazioni su quanto fatto in campo, i risultati delle attività e poi aprivo la sessione di domande e risposte. Ovviamente si sentivano solo le risposte, perchè ero da sola. Non so mia madre che pensava, quali grandi speranze forse suscitava in lei questa figlia professoressa che organizzava ordinate classi di pupazzi di peluche. Tuttavia qualcosa negli anni non ha funzionato, mi sa: niente campagne di scavo, niente prestigiose cattedre americane, niente copertine sul National Geographics. Si, qualcosa è andato storto, direi, storto alla grande. Però la tuta kaki e il tailleur hanno continuato a convivere dentro di me, come i due lati di una stessa medaglia, adattandosi ai tempi e ai luoghi della mia vita. Così, mentre già occupavo un’anonima scrivania, mi sono iscritta all’università e nel tempo libero mi sono laureata. Riposti poi i libri ho preso macchina fotografica, padelle e ho aperto il blog: non ho ancora deciso se questi siano la mia tutina kaki o il mio tailleur, ma forse non devo nemmeno davvero decidere. Perché quando mi metto all’opera, vedo che cosa ho in casa di buono, penso a cosa farne, tiro fuori due padelle, il cavalletto e cerco la luce buona io mi sento felice come quando in quei giorni lontani sognavo e giocavo a chi sarei stata da grande.
Nell’orto di mio suocero è appena spuntata la prima rucola, che di conseguenza è spuntata nel mio frigo qualche giorno fa. Ho deciso di preparare il primo pesto della stagione. Non amo particolarmente la rucola quando pizzica tanto, e questa fortunatamente era abbastanza dolce, tuttavia ho preferito aggiungere un piccolo bouquet di erbe aromatiche per ingentilirlo un pochettino. Per dargli ancora più dolcezza ho aggiunto un cucchiaio di ricotta e una dadolata di peperoni saltati in padella e l’ho usato per condire gli spaghetti. Come tutti i pesti anche questo si prepara in pochi minuti e può essere usato come salsa di accompagnamento per i vostri aperitivi: costano molto meno di quelli industriali e sono infinitamente più buoni 🙂
Spaghetti al pesto di rucola e peperoni gialli (per 2)
180 gr. di spaghetti
1 mazzetto di rucola
10 mandorle
2 cucchiai di pecorino grattugiato
1 punta di spicchio d’aglio
un mazzettino di erbe aromatiche come: origano, timo, erba cipollina, menta, basilico (freschi)
olio evo
sale e pepe
1 cucchiaio di ricotta
mezzo peperone giallo
Lavate e asciugate la rucola, privandola del gambo, e le erbe aromatiche. Lavate mezzo peperone giallo e tagliatelo a quadratini molto piccoli. Mettete a scaldare un cucchiaio d’olio e saltate i peperoni con poco sale per 5 minuti a fiamma vivace. Mettete a scaldare l’acqua per gli spaghetti e dedicatevi al pesto. Mettete nel mixer la rucola, le erbe aromatiche, le mandorle, un pizzico di sale grosso e l’aglio e tritate. Aggiungete il pecorino e l’olio e tritate ancora, aggiungendo olio se necessario fino ad ottenere una consistenza cremosa. A questo punto aggiungete la ricotta. Una volta cotta la la pasta aggiungete qualche cucchiaio di acqua di cottura al pesto fate saltare gli spaghetti con il pesto e i peperoni un paio di minuti. Completate con una spolverata di pepe nero appena macinato.